Dal NexLawn ai giardini smart: il futuro della robotica outdoors è già qui?

NexLawn all'IFA 2025: quando un robot tagliaerba diventa molto di più
Il concept NexLawn Master X Series come sguardo sul domani
Al recente IFA 2025 di Berlino è stato presentato un prototipo che ha catturato l’attenzione di appassionati e professionisti: il NexLawn Master X Series. Non si tratta di un comune robot tagliaerba, ma di una piattaforma sperimentale dotata di un braccio robotico estensibile capace di compiere azioni che vanno ben oltre la manutenzione del prato.
Questo concept apre una finestra su un futuro in cui i giardini non saranno soltanto aree verdi da mantenere, ma spazi intelligenti in cui la tecnologia dialoga con l’ambiente e con le persone. Si parla di robot che non si limitano a eseguire compiti ripetitivi, ma che diventano collaboratori dinamici in grado di adattarsi, interagire e rendere più fluida la vita all’aperto.
Un video che racconta nuove possibilità di interazione
Per comprendere meglio la portata di questa innovazione, basta osservare il video dimostrativo che mostra come il NexLawn riesca a raccogliere frutta, recuperare oggetti o perfino giocare con un cane. Non è solo intrattenimento: è un’anteprima concreta della prossima fase di evoluzione della robotica da giardino, dove funzione e relazione si intrecciano.
Quando la tecnologia incontra la creatività
Un robot che raccoglie frutta e gioca con il cane
Il NexLawn Master X Series presentato a IFA 2025 non si limita al taglio dell’erba: il braccio robotico estensibile gli permette di raccogliere frutta, spostare piccoli ostacoli e persino giocare a riporto con un cane. In dimostrazione, le sue articolazioni hanno mostrato come possa diventare un assistente versatile, capace di compiere azioni contestuali ben oltre la manutenzione ordinaria.
Questa evoluzione è stata descritta da New Atlas, che sottolinea come il braccio possa raggiungere fino a un metro e ospitare strumenti intercambiabili: da un trimmer per i bordi, fino a una pinza per raccogliere rami o oggetti sparsi sul prato. È un esempio concreto di come la robotica possa assumere ruoli più complessi e integrativi nel giardino.
Il passo decisivo: dalla macchina specializzata al sistema collaborativo
Il concetto di robot multifunzionale non è del tutto nuovo: alcuni produttori hanno già sperimentato come la stessa base tecnologica possa essere declinata in modi differenti. È il caso di Belrobotics, azienda nota per i suoi tosaerba autonomi di fascia professionale impiegati su campi sportivi e grandi aree verdi. Dalla stessa piattaforma hanno sviluppato il Ballpicker, un robot dall’aspetto simile ai loro modelli di taglio, che però svolge una funzione del tutto diversa: raccogliere le palline da golf nei driving range.
L’idea alla base è chiara: una tecnologia progettata per coprire grandi superfici in autonomia viene adattata a un compito specifico, alleggerendo gli operatori di un’attività ripetitiva e poco gratificante. In questo modo il robot non sostituisce semplicemente l’uomo, ma collabora con lui, prendendosi carico delle operazioni monotone e lasciando spazio al personale per mansioni a maggior valore, in funzione di un'intelligenza collettiva e collaborativa tra robot e umano.
Questo esempio evidenzia come la robotica stia già oltrepassando la frontiera della semplice automazione. Il futuro non sarà fatto di dispositivi isolati che svolgono un unico compito, ma di sistemi intelligenti capaci di adattarsi, interagire e ampliare la qualità dell’esperienza all’aperto.
Una strada che porta verso giardini sempre più intelligenti
L’immagine di un robot che raccoglie frutta o gioca con un cane colpisce perché ci mostra una nuova forma di collaborazione tra tecnologia e vita quotidiana. Ma dietro questo scenario suggestivo si nasconde una domanda fondamentale: come integrare e sostenere sistemi sempre più complessi, che diventano parte integrante del nostro tempo e dei nostri spazi?
Più le macchine si evolvono, più cresce il bisogno di soluzioni che ne garantiscano la continuità: non solo strumenti che eseguono, ma infrastrutture che li accompagnano e li custodiscono. Un giardino intelligente, infatti, non è fatto di un singolo dispositivo che lavora isolato, ma di un insieme di elementi che ne ampliano le capacità e ne preservano il valore nel tempo. Garage che li proteggono dalle intemperie, coperture che difendono sensori e componenti elettronici, sistemi di ricarica che dialogano con l’energia solare o moduli di illuminazione che estendono la vita del giardino oltre le ore diurne.
In questa visione, ciò che oggi chiamiamo “accessori” smette di essere un dettaglio marginale e diventa parte di un ecosistema intelligente. Sono questi elementi, discreti ma fondamentali, a trasformare la macchina in un vero alleato, inserendola in una rete di protezione, energia e connessione che apre la strada a giardini più resilienti, sostenibili e profondamente integrati con la vita di chi li abita.\
L’importanza dell’ecosistema nei giardini smart
Un giardino intelligente non nasce dalla somma di macchine autonome, ma dalla capacità di costruire connessioni. Ogni elemento – dal robot al sistema di ricarica, dalle coperture alle fonti energetiche – diventa parte di un insieme più grande, dove l’equilibrio tra protezione, efficienza ed estetica determina il vero valore dell’esperienza.
In questo senso, l’ecosistema non è un “di più”, ma la condizione necessaria perché l’innovazione funzioni davvero. È ciò che rende i robot non semplici strumenti, ma partner capaci di inserirsi con naturalezza nella vita quotidiana, aprendo la strada a giardini più resilienti e sostenibili.
La visione di Idea Mower: guardare sempre avanti
Ripensare il giardino come infrastruttura
L’innovazione non nasce aggiungendo funzioni, ma cambiando prospettiva. Per Idea Mower il giardino del futuro non è solo uno spazio verde da mantenere, ma una infrastruttura viva che produce, protegge e connette. I robot sono il punto di partenza: attorno a loro serve un tessuto di soluzioni che trasformi il prato in un ambiente energetico, estetico e sociale, in dialogo continuo con la casa e con chi la abita.
In questa visione, gli accessori smettono di essere dettagli periferici e diventano gli elementi che abilitano nuove funzioni: energia autonoma, sicurezza integrata, comfort che si estende oltre la manutenzione. Il giardino non è più “gestito”, ma vissuto.
Accessori che danno forma all’ecosistema
Questa visione non è un esercizio teorico: si riflette già negli accessori oggi disponibili. I garage proteggono i robot e li integrano armoniosamente nel giardino, le piattaforme mantengono l’area attorno alla stazione di ricarica ordinata e pulita, i box di servizio semplificano la gestione quotidiana tenendo tutto a portata di mano, mentre ruote dentate e lame di ricambio garantiscono continuità operativa.
Ognuno di questi elementi non è un complemento, ma una parte attiva della stessa filosofia: trasformare il giardino in un ecosistema efficiente, sostenibile e sempre più piacevole da vivere.
Verso il futuro
Se oggi gli accessori danno protezione, ordine e continuità, il passo successivo sarà integrare nuove dimensioni: energia, luce, connessione. Immaginiamo garage e piattaforme che dialogano con pannelli solari, sistemi di illuminazione che estendono l’uso del giardino anche dopo il tramonto, soluzioni capaci di rendere ancora più fluida la gestione quotidiana.
La prossima edizione di IFA 2026 sarà l’occasione per condividere questa visione: non semplici accessori, ma parti di un ecosistema in cui il giardino diventa più autonomo, sicuro e accogliente. Non parliamo di promesse lontane, ma di una direzione chiara che unisce innovazione e vita reale, mantenendo sempre al centro chi il giardino lo vive ogni giorno.